Le previsioni 2026 convincono il Legislativo
Passa la visione del Municipio. Bocciati sia la riduzione di due punti del moltiplicatore delle persone fisiche, sia la proposta di attendere i Consuntivi
Di Daniela Carugati
Questa volta a Mendrisio non è andato tutto come da copione. La Finanziaria 2026 ma soprattutto le previsioni apparecchiate per il prossimo futuro – assieme a un disavanzo di 3,4 milioni di franchi – hanno messo in discussione alcuni dei fondamenti dei Preventivi del Comune, a cominciare dalla pressione fiscale applicata in particolare alle economie domestiche e dalla tempistica con cui annunciarla alla popolazione. Li hanno messi sul banco, ma non scardinati. Sta di fatto che la politica locale, già al tavolo della Commissione della gestione, si è divisa. Di rado, in effetti, si è visto firmare un rapporto – o meglio uno dei due, quello di maggioranza – con tante riserve. Cautele che si sono però poi sciolte alla prova del voto. Alla resa dei conti i Preventivi 2026 sono stati promossi – con 36 ‘sì’, 9 ‘no’ e 4 astenuti –, e senza ritoccare il moltiplicatore, che resterà a quota 77 per le persone fisiche e all’82 per cento per quelle giuridiche. Il tentativo di abbassare di due punti la pressione fiscale applicata alle economie domestiche, portato avanti da Udc-Udf, infatti, non è riuscito. All’alzata di mano il gruppo è rimasto solo. Niente da fare nemmeno per la proposta di attendere i Consuntivi – negli ultimi anni ben più favorevoli delle proiezioni – prima di fissare il moltiplicatore per l’anno prossimo. Emendamento a favore del quale si sono spesi sempre Lega e Udc-Udf, ma che non ha fatto breccia.
Il sindaco: ‘Serve prudenza’
«La situazione economica attuale – ha reso attenti il sindaco Samuele Cavadini – è ancora imperscrutabile: non è chiaro ciò che succederà a livello cantonale. Il forte sospetto e la preoccupazione oggi è che le prossime manovre ricadranno sui Comuni». La Città, ha fatto presente, ha le risorse per affrontare ciò che l’attende: «Con delle buone finanze e un buon livello di entrate fiscali – ha ribadito il sindaco – è possibile dare servizi, pianificare investimenti e avere visioni. Al momento siamo abbastanza tranquilli che per i prossimi anni potremo navigare ben equipaggiati; per il futuro vedremo. Serve prudenza». E questo a maggior ragione davanti ai margini dell’agiatezza fiscale straordinaria. Sollecitato a rivelare l’andamento delle sopravvenienze, all’origine in passato di bilanci più favorevoli del previsto, Cavadini ha confermato come quest’anno si supererà di poco il pareggio. «Dalle informazioni giunte dal Cantone, a oggi siamo in linea, con qualche centinaio di migliaia di franchi in più. Non posso garantire, quindi, cifre milionarie. E non abbiamo indicazioni di altre imposte speciali da annunciare a breve». Un annuncio che, alla fine, ha tagliato la proverbiale testa al toro, almeno nella larga maggioranza dell’aula consiliare.
Le ragioni di due punti in meno
Firmando il rapporto di minoranza della Gestione – così come in una presa di posizione dei giorni scorsi – l’Udc-Udf, per voce del suo capogruppo Roberto Pellegrini, ha posto l’accento sul moltiplicatore e sul margine per una sua “moderata riduzione” e sulla “resilienza superiore alle aspettative” della Città e delle sue finanze. Fare a meno di quei due punti, si è fatto notare, equivale a circa 908’000 franchi, a fronte di un gettito delle persone fisiche stimato in 45,4 milioni. Un sacrificio che vale, in altre parole, “una cifra sostenibile se confrontata con gli scostamenti sistematici fra Preventivi e Consuntivi e con la capacità d’incasso che il Comune mostra da anni”, traducendo “un segnale politico chiaro” di sostegno alle famiglie. In ogni caso, ha rilanciato Pellegrini, se non passasse la linea della riduzione della pressione fiscale, allora è il caso di attendere i Consuntivi per un fatto di «rispetto dei cittadini». In ogni caso per Udc-Udf i Preventivi sono da bocciare. Una conclusione a cui è giunta pure la Lista civica, come ha fatto sapere Tiziano Fontana, pur partendo da presupposti diversi. Il consigliere comunale ha dichiarato, infatti, il suo scetticismo sulle scelte del Municipio, soprattutto in merito ai temi ambientali e pianificatori, e sugli sforzi compiuti sul contenimento della spesa pubblica, ritenuti «non sufficienti».
‘Una proposta provocatoria’
Per Jacopo Scacchi, capogruppo dell’AlternativA, a Mendrisio è «fondamentale mantenere il moltiplicatore a quota 77 per le persone fisiche e 82 per quelle giuridiche». Proprio, ha motivato, «per garantire una stabilità politica e finanziaria alla Città, rendendola così più attrattiva per famiglie e imprese». Quanto basta per bollare come «irresponsabile e provocatoria la proposta giunta da Udc-Udf di abbassare il moltiplicatore». Con il rischio futuro di doverlo poi aumentare, e di ben più di 2 punti. Scacchi ha riconosciuto alla Destra di aver compiuto un passo avanti, passando da una «bocciatura a prescindere a un rapporto di minoranza, che mostra l’intenzione di partecipare al dibattito». Un progresso che, ha rincarato, «non cancella, nuovamente, il fatto di non metterci la faccia, rimpallando ad altri – si legga l’Esecutivo, ndr – la responsabilità di decidere dove mettere le mani». Come dire, ha ribadito, che da un partito che ambisce a governare, a livello cantonale, ci si aspetterebbe un po’ più di coraggio.
Questione di equilibri
L’equilibrio in cui si trova la Città è delicato ma necessario, ha richiamato dal canto suo la capogruppo del Plr Martina Arizanov. Insomma, il voto sui Preventivi non può prescindere dalla decisione sul moltiplicatore. Certo, ha fatto capire, qualora ci fossero altre entrate extra inattese, il gruppo sarebbe pronto anche a riconsiderare questa posizione e a posticipare la scelta.
Lo scetticismo della Lega
Un punto, quest’ultimo, su cui è tornato alla carica
Massimiliano Robbiani, per Lega-Indipendenti, che l’ha messa nero su bianco nel rapporto di maggioranza. «Il disavanzo annunciato non ci allarma oltremodo: l’esperienza ci porta a leggere questi numeri con scetticismo vista la costante discrepanza fra la stima e la realtà, che mina la fiducia e indica una scarsa affidabilità delle proiezioni». Tanto più che «la crescente fragilità sociale appare come un sintomo drammatico» e i cittadini sono costretti nella morsa delle spese fisse.
Prima fuori le cifre
Il Centro, al pari di Plr e AlternativA, ha deciso per contro di andarci cauto, come sottolineato in aula da
Davide Rossi, e di attendere gli aggiornamenti sollecitati al Muncipio prima di prendere una posizione definitiva. Sullo sfondo, da un lato, la contabilità che conferma come nel 2024 grazie a sopravvenienze impreviste vi sia stata una differenza di 8 milioni, dall’altro la consapevolezza che i riversamenti di oneri prospettati dal Cantone nelle ultime settimane, si è fatto notare, hanno di molto ridimensionato la possibilità di ribaltare in modo importante le cifre rosse. Per il Centro, in ogni caso, si sta andando nella direzione giusta. «Scopo dell’ente pubblico non è fare utili milionari ma offrire servizi di qualità».
Contributi, niente tagli sulle Medie
E sempre il Centro ha rivendicato poi un punto a suo favore nel dibattito sui contributi per gli allievi delle scuole medie, su cui si sono peraltro schierate anche le altre forze politiche, invocando la necessità di «non penalizzare i nostri giovani». Dalla Gestione era uscito infatti un emendamento, condiviso, che chiedeva di rinunciare a risparmiare 15mila franchi.
LUGANESE / MENDRISIOTTO
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2025-12-16T08:00:00.0000000Z
2025-12-16T08:00:00.0000000Z
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