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Addio al regista palestinese Mohammad Bakri

L’attore e regista Mohammad Bakri, paladino della causa palestinese e noto in particolare per il suo documentario ‘Jenin, Jenin’, è morto mercoledì in un ospedale israeliano a seguito di problemi cardiaci e polmonari. Nato in Galilea nel 1953 in una famiglia musulmana, Mohammad Bakri possedeva la cittadinanza israeliana. Il suo impegno a favore della causa palestinese gli ha causato scontri regolari con le autorità israeliane.

Attore di teatro e cinema, aveva recitato in film israeliani di primo piano ed era stato anche diretto dal regista franco-greco Costa-Gavras e dagli italiani Paolo e Vittorio Taviani. La sua notorietà internazionale è arrivata però con il documentario ‘Jenin, Jenin’, uscito nel 2002, che denuncia crimini di guerra dell’esercito israeliano nel campo profughi palestinese di Jenin durante la Seconda Intifada. Attaccato in tribunale in Israele, il film è stato vietato nel 2022, con la Corte Suprema israeliana che lo ha definito “diffamatorio”. Premiato in numerosi festival nel mondo, il film era stato comunque presentato in cineteche in Israele. Nel 2004 Bakri ha vinto il Premio come miglior attore al Film Festival di Locarno per ‘Private’ di Saverio Costanzo, film sulla difficile convivenza tra israeliani e palestinesi che si è aggiudicato il Pardo d’oro.

Bakri era padre di sei figli, di cui tre attori, fra i quali Saleh Bakri, anch’egli noto per la sua brillante carriera. Padre e figlio sono stati più volte insieme sullo schermo.

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2025-12-27T08:00:00.0000000Z

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