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Risparmi su eventi e cultura? ‘Dannoso per il turismo’

L’aria di austerità che spira soprattutto sul dicastero di Roberto Badaracco non piace a Lugano Region. Il presidente Rupen Nacaroglu: ‘Settore chiave per lo sviluppo’.

Di Dino Stevanovic

Giù le mani da eventi e cultura. Dopo le perplessità di Roberto Badaracco, a margine dell’annuale bilancio del Lac, anche presidente e direttore di Lugano Region – rispettivamente Rupen Nacaroglu e Massimo Boni – difendono il settore, strettamente legato al turismo. In occasione dell’assemblea dell’ente turistico, ieri sera al Palazzo dei congressi, li abbiamo interpellati sull’aria di austerità che tira a Lugano. Una buona parte della scena politica ha infatti individuato proprio nel dicastero Cultura, sport ed eventi di Badaracco il target primario per i tagli che arriveranno: Lega e Udc per primi, ma anche la Sinistra sembra aver più a cuore altri ambiti.

‘Indotto per tutti’

«L’attrattiva turistica è composta da diversi elementi – premette Nacaroglu –: enogastronomia, paesaggio, natura, settore alberghiero, ma anche eventi e cultura. Di conseguenza, una Città che dovesse decidere di tagliare malauguratamente sulla proposta culturale e degli eventi, sarebbe una Città che si impoverirebbe. A livello sociale ed economico. Si tratta di un settore molto importante, che genera indotto per tutti». «La sensazione è che per il momento da parte del Municipio non ci sia una strategia chiara sui risparmi – ancora il presidente –. Se per caso c’è qualcuno che ritiene che gli eventi culturali della Città, l’offerta degli eventi, siano da considerarsi non prioritari, fa un ragionamento molto sbagliato. Dei tagli in quest’ambito sarebbero anzi dannosi».

‘Chiedevamo da anni la pista di ghiaccio’

A cominciare dagli eventi di stagione. Ha fatto discutere poche settimane fa la scelta di riportare in città, nel Parco Ciani, una pista di ghiaccio. «Il nostro presidente (Paolo Filippini, ndr) la chiedeva da due anni – sottolinea Boni –. Noi abbiamo chiesto di avere qualcosa di particolare in città durante il periodo di Natale. Qualcosa a vocazione turistica, che potesse rappresentare un valore aggiunto per la visita a Lugano sotto le Feste. Adesso, grazie al villaggio nel Ciani, con musica, bevande, decorazioni, pista di ghiaccio, si è creato un percorso unico. Da via Nassa alla Foce del Cassarate si respira aria di Natale. Il fatto che l’ente pubblico abbia fatto uno sforzo maggiore è sicuramente positivo e il nostro auspicio è che si continui con dei miglioramenti anche gli anni prossimi». Questo, essenzialmente per motivi turistici: «Vogliamo impegnarci per migliorare l’organizzazione degli eventi a Lugano – aggiunge Nacaroglu –, in collaborazione con la Città, rendendoli ancor più attrattivi per un pubblico almeno confederato. Per farlo, è evidente che l’approccio debba essere diametralmente opposto rispetto ai tagli».

‘Ci vuole un sostegno concreto, costante e lungimirante. Anche a livello cantonale’

Eppure, il vento sembra soffiare in un’altra direzione.

Anche a livello cantonale. «Tagliare in questi ambiti è dannoso per il turismo, che è un settore economico strategico per il Ticino – osserva il presidente –. Non è ben chiaro se la politica cantonale abbia o meno consapevolezza di quanto indotto, quanti posti di lavoro, siano legati al turismo. È importante piuttosto dare un sostegno concreto, costante e lungimirante. Quindi, tornando a Lugano, prima di decidere risparmi in quella che a tutti gli effetti contribuisce a creare offerta turistica sul territorio, credo che si debba effettuare un’analisi ampia e capire quali sono i settori strategici economici sui quali la Città vuole puntare. Se ce ne sono di più importanti del turismo, ci vengano detti quali sono e perché».

Pernottamenti in calo, si punta all’estero

Il settore intanto appare relativamente in salute. Certo, globalmente si dovrebbe chiudere il 2024 con una flessione dei pernottamenti – la previsione è di 944’000, circa 50’000 in meno rispetto al 2023 –, dovuti in particolare al calo dei turisti svizzeri che non sono stati sufficientemente compensati da quelli internazionali, spiega Boni. «Pertanto nel 2025 cercheremo di posizionarci maggiormente in quei mercati esteri per noi di rilievo: Germania, Italia, Stati Uniti, Paesi arabi del Golfo – ancora il direttore –. Passando da collaborazioni con tour operator all’appoggio a testimonial d’eccezione, senza dimenticare le riviste specializzate e altre strategie mirate. Un impegno anche finanziario: sin qui l’investimento era del 60 e del 40% rispettivamente per il mercato svizzero e per quelli esteri, mentre dall’anno prossimo l’intenzione è di invertire questa tendenza». Durante l’assemblea è stato approvato anche il Preventivo, che prevede una perdita di 104’000 franchi circa. L’anno scorso era tre volte tanto. Il deficit verrà agevolmente coperto dal capitale proprio.

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2024-12-12T08:00:00.0000000Z

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