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Il cinema è stato un buon investimento

A tre anni dall’alleanza con la Ticino Film Commission, la Città traccia un bilancio positivo. Gli incentivi hanno creato un indotto per l’economia locale

di Daniela Carugati

La chiamano la fabbrica dei sogni. E lo è per davvero. L’industria cinematografica, però, è anche indotto. Lo ha toccato con mano la Città di Mendrisio in questi ultimi tre anni, stringendo una alleanza con la Ticino Film Commission e facendo, di fatto, da apripista tra i Comuni ticinesi. Rinnovata la collaborazione, con il sigillo del Consiglio comunale, il dicembre scorso, oggi tirate le somme si può parlare di un successo. Non solo il nome di Mendrisio è riecheggiato su un palco come quello del Festival di Venezia, ma corre di bocca in bocca tra le case di produzione, a livello nazionale e internazionale, portando delle ricadute tangibili per l’economia del posto. Tant’è che il budget messo a disposizione per il 2025 è già quasi esaurito. Quello che è nato come una misura innovativa per incentivare commerci e servizi, il Mendrisio Film Fund, ha sortito il suo effetto. E pensare che all’inizio aveva il sapore, si ammette da più parti, di un salto nel vuoto.

Ambientazioni mendrisiensi

A parlare, adesso, ci sono innanzitutto le cifre. Numeri che hanno convinto, da sud a nord, Airolo a seguire l’esempio mendrisiense. «Come Città abbiamo voluto creare la possibilità di dare respiro all’economia locale con modalità nuove rispetto agli incentivi canonici – conferma il sindaco Samuele Cavadini –. E il sostegno è arrivato, rivelandosi pure un attrattore per le produzioni cinematografiche. Ciò che ha permesso di far conoscere la nostra realtà e indurre dinamiche non scontate». Mendrisio, insomma, ha creduto a questo progetto pilota e si è ritrovata a fare da fondale in diversi film.

Moltiplicate le ricadute

Tra il 2022 e il 2024 sono quasi una dozzina le pellicole che hanno scelto il capoluogo come ambientazione di alcune scene, approfittando dei sussidi messi a disposizione dal Comune. Una presenza, quella delle troupe cinematografiche, che ha portato ricadute economiche capaci di più che quadruplicare i 71mila franchi circa di contributi accordati. Registi, attori e maestranze hanno lasciato sul territorio 286mila franchi. E a beneficiarne sono stati soprattutto la ristorazione, il settore alberghiero, il catering, il noleggio di veicoli, i piccoli commerci come i professionisti dell’audiovisivo e dello spettacolo.

Ne sa qualcosa Francesco Capizzi, tra chi provvede a ristorare le troupe con generi di conforto. «Posso dire che prendervi parte è stata una bellissima esperienza oltre che molto interessante – annota –. Questa iniziativa dà modo di far conoscere il territorio e al contempo di dare lavoro alle aziende locali».

Da scommessa a realtà

Per chi opera dietro le quinte della Ticino Film Commission, una realtà da ormai dieci anni, Mendrisio ci ha visto lungo. Sul tavolo infatti ci sono già altre quattro richieste per poter girare nella regione. Il progetto, in effetti, come richiama il presidente Claudio Franscella, ha dato forma a «un nuovo strumento che nel 2021 poteva essere una semplice scommessa, ma che oggi è diventata una realtà concreta. Del resto – rimarca –, fare cinema è un’attività culturale, ma pure economica e turistica, che genere importanti ricadute. Senza dimenticare che un film rappresenta anche un importante veicolo emozionale di promozione del territorio». Dall’osservatorio cittadino i vantaggi, fa capire, sono evidenti: «Nel 2024 – ribadisce Franscella – a Mendrisio il rapporto è di 1 a 5 tra investimenti e ricavi». E l’effetto si è ripetuto ad Airolo, tanto che si è al lavoro affinché a Lugano, Locarno e Bellinzona si possa disporre allo stesso modo di un ‘film fund’, che dà alle produzioni la garanzia di poter contare su un contributo finanziario, piccolo o grande che sia.

Ecco che, dovendo mettere sul tavolo i dati del primo decennio di vita della Ticino Film Commission, il presidente sfodera un pizzico di orgoglio. In fondo, elenca, si è aperta la porta a quasi 300 produzioni, assicurando un indotto di circa 26 milioni di franchi, oltre a migliaia di giorni di produzione, pernottamenti e pasti. E questo investendo ogni anno 100mila franchi in contanti e altrettanti in prestazioni. Quindi ogni incentivo in più si rivela «essenziale».

Occorre farsi trovare pronti

Il significato dell’operazione, rilancia dal canto suo Niccolò Castelli, direttore della Ticino Film Commission, travalica le cifre. Occorre, però, rilancia, che «istituzioni, Comuni e servizi locali siano pronti ad accogliere le produzioni cinematografiche». Poi il passaparola fa il resto e va veloce: ora sono le stesse case a chiamare per poter girare in Ticino. E tutto ciò solo una quindicina di anni fa, ricorda, non era affatto scontato.

L’ultimo esempio lo offre un film frutto di una coproduzione tra Svizzera, Italia e Slovenia, girato anche nel Mendrisiotto – tra Mendrisio e la Saceba – e che sarà nelle sale nella seconda metà dell’anno, ‘Etèra’ di Michele Pennetta, prodotto da Beauvoir Films, Indyca Film, Nefertiti Film, Vertigo e Rsi. Senza un fondo ad hoc, si lascia intendere, non sarebbe arrivato in Ticino, dove è in corso pure la fase di postproduzione. A conti fatti oltre il 71 per cento del budget – di circa 3 milioni – è stato speso in Svizzera, coinvolgendo anche professionisti locali. Spulciando i numeri salta all’occhio come a fronte di un incentivo della Città di poco più di 7mila franchi, sul territorio siano rimasti oltre 38mila franchi. Il che, si fa notare, testimonia come per un franco ricevuto dal Comune, localmente ne siano stati spesi 5. Il cinema e la cultura, insomma, pagano.

MENDRISIOTTO

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2025-03-25T07:00:00.0000000Z

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