Una boccata d’ossigeno negata in extremis
Non è bastato il sussulto del solito Nivokazi a mandare kappaò lo Stade Nyonnais, capace di riequilibrare il match a recupero inoltrato e punire (di nuovo) l’Acb
Di Giorgia Mossi
Chi sperava finalmente di rivedere il Bellinzona dominare in lungo e in largo è rimasto ancora una volta deluso: parsi appesantiti come qualsiasi americano che in questi giorni ha celebrato il Ringraziamento abbuffandosi di tacchino, Nivokazi e compagni hanno faticato (e non poco) a muoversi e addensare la trequarti ospite. Quel bottino pieno che manca ormai da fine settembre, un’eternità, era comunque a un passo. Forse meno. Il pubblico dell’ancor più deserto Comunale annusava infatti già il dolce sapore del successo, ma il sussulto del poc’anzi citato ex bianconero è stato vanificato dall’uscita maldestra di Enzler e dalla susseguente capocciata di Strohbach a tempo scaduto. Un allentamento della presa fatale in più circostanze anche in passato. L’Acb è dunque stato fermato sull’1-1 dallo Stade Nyonnais alimentando ulteriormente l’incertezza che aleggia nella capitale, e la Coppa Svizzera incombe. L’incontro è stato a dir poco soporifero, complicando il compito in tribuna di mantenersi caldi e arzilli: comando delle trattazioni, ma possesso sterile, lento, senza mai veramente arrecare patemi alla difesa romanda. Il fraseggio dei sopracenerini è infatti stato approssimativo e privo di sbocchi, come dimostra il passaggio (impreciso) di Hamdiu a cercare l’accorrente Diarra – tutto solo di percorrere l’out di sinistra e affacciarsi nella zona presieduta da Mastil. Non a caso il pubblico ha esternato il proprio disappunto, chiedendo alla squadra di ridestarsi dal torpore in cui era caduta. Il tentativo fiacco e centrale del mediano è tuttavia stato imitato unicamente dal colpo di testa in arretramento di Nivokazi. Una flebile illusione, spentasi nel giro di pochi minuti. Nella ripresa il Bellinzona ha invece subito messo in apprensione la fase arretrata dello Stade Nyonnais da calcio piazzato; Gorga si è issato più in alto di tutti colpendo in modo decoroso la sfera, ma l’estremo difensore ospite ha smorzato il pericolo in tuffo. La musica è comunque sembrata essere più intonata, armonica, tant’è che la squadra di Benavente ha finalmente sbloccato il punteggio. Cercato in allungo da L’ghoul, il solito Nivokazi ha materializzato un’azione personale di rari contenuti eludendo di gran carriera il tentativo di ‘arginamento’ di tre giocatori romandi e insaccando nell’angolino di rasoterra. Nelle battute conclusive la miccia è stata dunque innescata dal subentrante Neelakandan, determinato a mostrare il suo potenziale a suon di finte così da ritrovare una maglia da titolare. Il ticinese ha creato scompiglio in pochi minuti, sfiorando addirittura il raddoppio, e forse il suo ingresso è stato tardivo. Sì, perché i padroni di casa hanno badato più a calare il ritmo che accelerare in cerca del punto del kappaò. Una seria ipoteca sul bottino pieno, insomma. I timidi segnali di ripresa del pareggio conquistato a Carouge sono tuttavia stati ricacciati lontano dall’uscita maldestra di Enzler su corner… Strohbach non si è lasciato scappare l’occasione, riequilibrando la sfida ormai a tempo scaduto e gelando il sangue del Comunale.
‘Più efficienti a livello fisico e tecnico’
E sì che lo Stade Nyonnais pareva disarmato, senza quell’equipaggiamento necessario a strappare la spartizione della posta. Nelle ultime due giornate di campionato aveva infatti raccolto dal sacco dodici palloni, sei dal Thun e altrettanti dallo Stade Losanna. Il potenziale offensivo dell’Acb è tuttavia limitato al bomber Rilind Nivokazi. «È stato difficile scardinare il blocco difensivo romando – ha commentato proprio l’ex bianconero –, ma non abbiamo mai corso rischi. A volte capitano queste situazioni, bisogna rimanere calmi e pazientare. Nella ripresa siamo finalmente riusciti a trafiggere Mastil, dunque non dovevamo incassare quel gol a recupero inoltrato. Qualcosa d’inammissibile, se hai determinate ambizioni». Migliore in campo, il 24enne ha cercato di far salire la squadra lottando su ogni pallone. Come ha ben dimostrato in occasione dell’1-0, la sesta rete in stagione. «Il gol è positivo, sarebbe tuttavia stato ancora più bello se avessimo riassaporato il successo. C’è grande rammarico poiché non riusciamo a riemergere da questa spirale negativa». La vittoria manca infatti da oltre due mesi, cosa si è inceppato? «Ci stiamo allenando duramente, ma in questo momento non funziona nulla. Questa è la verità! Non c’è nessun’altra soluzione che lavorare; match come quelli di oggi (sabato, ndr) sono da portare a casa, altrimenti risulta difficile restare a contatto di capolista e inseguitrici». La classifica rimane comunque serrata, perciò si può ancora cambiare direzione. A condizione di «essere più efficienti su ampia scala: fisico, tecnica e mentale. L’assenza di risultati è da ricondurre a tutta una serie di circostanze. Ora bisogna rimanere uniti, compatti». L’attenzione dell’Acb è ormai riposta sull’impegno di Coppa, ospite il temibile San Gallo. Un palcoscenico che l’anno scorso ha esaltato le qualità della squadra, chiedere allo Zurigo... «Nel calcio si ha la possibilità di riscattarsi ogni fine settimana, o quasi. A noi cogliere al volo questa opportunità e cercare di offrire il massimo. I biancoverdi avranno più pressione in quanto militiamo in una categoria inferiore, dobbiamo giocare senza pensieri e uscire da questo momento buio».
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