La serata ‘eccezionale’ di Champions League, in precedenza solo nel 1997 si era giocata di giovedì, ha offerto poco spettacolo. Nella sfida fra l’Atalanta di Gian Piero Gasperini e l’Arsenal di Mikel Arteta i lampi sono infatti stati pochi. E ciò a causa, soprattutto, della bassa intensità messa in campo. I biancorossi hanno faticato più del solito a trovare lo spunto in velocità di Gabriel Jesus nonché le scorribande di Havertz. Da segnalare (soltanto) la punizione di sinistro di Saka fermata dal fulmineo colpo di reni di Carnesecchi. Nella ripresa le palpitazioni sono invece salite nel giro di pochi minuti: Ederson è scappato a Partey, che ha dunque trattenuto il brasiliano in area non lasciando altro scampo a Turpin. Il classico episodio che può rivoluzionare l’economia dell’incontro; sul dischetto si è presentato Retegui, fattosi però ipnotizzare da Raya – capace di realizzare un miracolo sulla ribattuta dello stesso attaccante italiano. Nulla è in seguito più cambiato, sancendo la spartizione della posta. I colpi di scena non sono invece mancati fra Barcellona e Monaco, impostosi 2-1 fra le mura del Principato: in dieci uomini di movimento nel corso di (quasi) tutto l’incontro a causa dell’espulsione rimediata da Eric Garcia, la compagine blaugrana ha infatti ceduto il passo a Breel Embolo – sostituito qualche istante prima del sessantesimo – Philipp Köhn e Denis Zakaria. Dal canto suo il Bayer Leverkusen di Granit Xhaka ha strapazzato il Feyenoord, espugnando 4-0 Rotterdam. La compagine di Xabi Alonso è stata trascinata da un inarrestabile Wirtz, capace di realizzare una storica doppietta. Sì, perché il natio di Pulheim è diventato il primo giocatore tedesco a segnare due volte al debutto in Champions. Nella ripresa Jordan Lotomba e compagni hanno alzato il baricentro, firmando anche due gol (in fuorigioco), ma il punteggio non è più cambiato. Il Benfica di Zeki Amdouni, entrato nel finale, ha invece sconfitto 2-1 la Stella Rossa.