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Non è il momento di risparmiare sugli investimenti

di Roberto Stoppa, economista

La Svizzera esporta oltre 50 miliardi di franchi di beni e servizi verso la Germania che è il secondo partner commerciale più importante dopo gli Stati Uniti. Da parecchie settimane in Germania veleggia però la paura di un’importante crisi economica, vuoi per la riduzione dei consumi e l’importante inflazione (oltre il 6%), ma anche per la significativa crescita del prezzo dell’energia che va a impattare negativamente sui costi d’esercizio dell’esteso settore industriale che caratterizza questo Paese. Non da ultimo, l’ulteriore aumento del tasso di interesse recentemente adottato dalla Banca centrale europea, avrà ripercussioni ancora più negative sul settore delle costruzioni che di fatto è già entrato in crisi da un po’ di tempo.

Se in Svizzera, per ora, siamo messi meglio in termini di inflazione (per il 2023 si prevede un tasso annuale di poco superiore al 2%) non è così per i consumi delle famiglie che, non dimentichiamo, sono la quota più importante del PIL. Secondo gli ultimi dati disponibili, il valore dell’indice del clima di fiducia dei consumatori, con -27 punti, rimane nettamente al di sotto della media pluriennale che è di -6 punti.

Il 2024 sarà un anno finanziariamente ancora più impegnativo per gran parte delle famiglie sia in Svizzera, ma soprattutto nel nostro Cantone dove i salari sono mediamente più bassi, che nel resto del Paese. Le famiglie del ceto medio e quelle del ceto medio basso sanno già che l’aumento dei premi della cassa malati, l’incremento del prezzo dell’elettricità, l’aumento del costo della mobilità (sia pubblica che privata), la crescita di molti prezzi dei beni alimentari, l’aumento delle tariffe assicurative, l’impennata dei tassi ipotecari ecc., andranno a gravare in maniera importante sul già fragile budget di queste famiglie.

Non da ultimo il quadro economico della nostra economia prevede una crescita nettamente inferiore rispetto a quella media registrata negli anni passati. A impattare negativamente è anche la debole situazione congiunturale mondiale, non solo quella della Germania, che si ripercuote negativamente sulla domanda globale. Insomma davanti a questo quadro economico molto negativo che si sentirà anche nel nostro Cantone, è fondamentale che l’ente pubblico intervenga per mantenere e garantire un certo equilibrio economico. Un pacchetto di risparmi sugli investimenti contribuirebbe in maniera ancora più negativa alla già fragile crescita economica. Non dimentichiamo che il nostro Cantone ha un debito pubblico che è circa del 10% rispetto al valore del PIL: un valore nettamente inferiore se paragonato a quello della Germania che è di poco inferiore al 70%, della Francia che è circa del 110%, dell’Austria che è oltre il 70% e della ricca Singapore dove il valore è circa del 160%.

È perciò fondamentale che il nostro Cantone continui a impegnarsi anticipando anche alcuni investimenti previsti in futuro. Se di risparmi si vuole parlare gli stessi non devono in alcun modo penalizzare gli investimenti che economicamente generano nuovi redditi in favore delle lavoratrici e dei lavoratori oltre che garantire l’evoluzione strutturale del nostro Cantone e generare posti di lavoro e redditi. limita a dire che “... il 2025 sarà ancora al rialzo...” (l’abbiamo capita anche noi!), però vola all’Onu ad elogiare Zelensky.

Ma vi hanno eletto per cosa? Proporre un’altra soluzione contro una LAMal che è fuori controllo no? Semplicemente scandaloso.

Poi lasciamo perdere quella che non si accorge che la Ruag (finanziata dai contribuenti!) ha i carrarmati dell’esercito svizzero Leopard in un capannone in Italia (???), ma non è capace di mandare a casa nessuno!

Di Cassis, quello che non legge più i giornali e che di Ucraina non parla più, penso abbiano detto e scritto abbastanza di recente i nostri media togliendo dal piedistallo il signore. Ecco, adesso si sfoghino pure quelli che (hanno coperto?) non si sono accorti per anni che il funzionario del Dss ha fatto quello che ha voluto e che ora vedono la pagliuzza negli occhi degli altri quando nei loro c’è una trave enorme. Un minimo di pudore!

Non c’è nulla da fare, questa sinistra non serve più a nessuno (solo agli statali e ai parastatali?), tantomeno agli operai che infatti non la votano più! Una sinistra chiara, e non “socialdemocraticaliberal” servirebbe a tutti, ma non è così! I numeri sono lì a dimostrarlo, poi potete ricamarci sopra quello che volete.

Qui l’ironia e la satira non servono, anzi qualcuno dovrebbe vergognarsi... Riconosco però a Marina Carobbio impegno e competenza.

Il 22 ottobre prossimo non è lontano e vedremo se, dopo l’ennesima sconfitta, continueranno a “guardare in casa d’altri” con quella supponenza tipica di chi non ha ancora capito che se non ricevono più i voti ci sarà un perché. Dimenticavo, chi vuol essere precisino lo faccia sempre e metta nome e cognome: io sono stato eletto in Gran Consiglio tre volte e non due! Nel 1995 per il PdL e 2007 e 2011 per la Lega dei Ticinesi.

Piaccia o non piaccia ai soliti frustrati che in GC non ci sono mai entrati. Perché?

OPINIONI

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2023-10-04T07:00:00.0000000Z

2023-10-04T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281960317390438

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