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Internazionalità e Ticino nel Masi del 2025

Guarda alla storia delle arti visive della Svizzera, e in particolare del Ticino, tracciando un percorso dinamico e internazionale. Riscoperte e accostamenti inediti, storie di incontri e sinergie creative vanno a comporre il programma di mostre del Masi per il nuovo anno.

Gagliardi, Hodler e Franzoni, Lohse

Il 2025 si apre con la mostra dell’artista svizzera Louisa Gagliardi (classe 1989, da Sion), tra le voci più interessanti della scena artistica svizzera contemporanea. In ‘Louisa Gagliardi: Many Moons’, la sua prima mostra in un museo svizzero, l’artista fonde tecnologia digitale e tecniche pittoriche tradizionali. Per l’occasione, Gagliardi realizzerà una nuova serie di dipinti e sculture che sarà esposta in un percorso sviluppato su misura per lo spazio ipogeo del Lac. Parte del progetto saranno anche alcune opere recenti, che toccano tematiche care all’artista: fra queste il rapporto con la natura e lo spazio urbano, la percezione della sfera domestica e le relazioni interpersonali (dal 16 febbraio al 20 luglio).

In primavera inaugura il progetto espositivo ‘Ferdinand Hodler – Filippo Franzoni’ (dal 14 aprile al 10 agosto). Il confronto tra protagonisti dell’arte moderna in Svizzera tra Ottocento e Novecento è l’occasione per l’accostamento di un’importante selezione di dipinti di Franzoni (Locarno,1857 - Mendrisio, 1911) a lavori anche meno noti al grande pubblico di Hodler (Berna, 1853 - Ginevra, 1918), provenienti da collezioni pubbliche e private svizzere. Sono circa ottanta le opere in dialogo, collocabili nel periodo tra il 1870 e 1910, una convergenza che porta sulla scena elvetica due artisti che si sono mossi in sfere culturali differenti (l’ambiente ginevrino per Hodler e quello milanese per Franzoni).

La stagione autunnale ospiterà la più ampia retrospettiva mai dedicata negli ultimi venti anni a Richard Paul Lohse (Zurigo, 1902 - 1988), tra i punti di riferimento dell’astrattismo geometrico internazionale. Tra i principali esponenti del concretismo internazionale, Lohse sarà identificato da oltre 80 dipinti che collocati tra gli anni Quaranta del Novecento e la sua scomparsa, ovvero i quattro decenni fondamentali della carriera (dal 7 settembre all’11 gennaio 2026).

Fermenti di Casa Aprile

‘Carona “Il Paradiso Perduto” 1968-1978. David Weiss e gli Artisti di Casa Aprile’ è il capitolo dedicato alla recente storia artistica ticinese internazionale, progetto che rende omaggio alla comunità artistica fiorita a Carona nel decennio 1968-1978 intorno a Casa Aprile, luogo di proprietà dell’artista Meret Oppenheim che diventò l’epicentro di intensi scambi culturali e creativi. Fulcro di quell’utopia artistica è rappresentato dall’opera di David Weiss (Zurigo, 1946 - 2012) e della sua cerchia di amici, artisti e artiste, momento qui restituito da una rara selezione di disegni, schizzi originali, lettere personali, fotografie e registrazioni sonore (dal 28 settembre al primo febbraio 2026).

Un inedito Eugenio Schmidhauser

Il lavoro di indagine e riscoperta degli archivi d’artista prosegue a Palazzo Reali con la mostra ‘Eugenio Schmidhauser - Oltre il Malcantone’, prima esposizione dedicata al fotografo svizzero da un’istituzione museale. Schmidhauser (Seon, 1876 - Astano, 1952) è un artista che ha segnato l’immaginario del Ticino di inizio secolo e promosso in modo innovativo il turismo della regione. In collaborazione con l’Archivio di Stato del Canton Ticino, Palazzo Reali ospiterà circa 90 opere fotografiche tra stampe new print e vintage, che tra panorami, villaggi e abitanti del territorio, mostra la relazione di vicinanza di Schmidhauser con il Malcantone in particolare. Parte della mostra rivelerà un nucleo inedito di sue fotografie artistiche (dal 16 marzo al 12 ottobre). Completa il programma 2025 la presentazione delle collezioni del Masi nella mostra ‘Sentimento e osservazione. Arte in Ticino 1850-1950’, nella sede Lac, arricchite da alcune opere in prestito.

CULTURE E SOCIETÀ

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2024-12-18T08:00:00.0000000Z

2024-12-18T08:00:00.0000000Z

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