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L’aiuto allo sviluppo dovrà rinunciare a 110 milioni

Il Parlamento ha approvato giovedì le proposte della Conferenza di conciliazione riguardanti il budget 2025 della Confederazione. A pagare lo scotto per le maggiori uscite a favore dell’esercito è l’aiuto allo sviluppo, che deve rinunciare a 110 milioni di franchi.

Prima dei voti sul budget, giunti dopo un lungo ping-pong fra le camere, il campo rosso-verde ha espresso la propria frustrazione per i tagli alla cooperazione internazionale. La sinistra ha anche stigmatizzato i tagli al personale (-40 milioni) della Confederazione.

Il campo ‘borghese’ ha invece insistito sull’obbligo costituzionale di rispettare il freno all’indebitamento in una situazione di finanze tese, con poco margine di manovra. Da qui la necessità di fissare delle priorità, nel caso concreto a favore della sicurezza e del riarmo del Paese. Quanto ai tagli nella cooperazione, l’Udc ha fatto notare che si tratta di una decurtazione sopportabile, dal momento che a questo settore sono destinati pur sempre 3,7 miliardi di franchi, mentre l’aiuto umanitario non è stato toccato. Oltre all’esercito, hanno ottenuto maggiori mezzi l’agricoltura (+42 milioni per i pagamenti diretti a 2,8 miliardi) e la politica regionale (+6 milioni). Per quanto attiene all’accoglienza extra familiare dei bambini, l’ha spuntata il Nazionale che non ha voluto concedere ulteriori mezzi (si rimane a 35,7 milioni).

SVIZZERA

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2024-12-20T08:00:00.0000000Z

2024-12-20T08:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/282050512670041

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