Il pericoloso calo della libertà d’espressione
Meno 10%, un livello che ‘non si vedeva da decenni’
La libertà di espressione ha subito un calo del 10%, “un livello che non si vedeva da decenni”. Lo rileva il rapporto Unesco 2022-2025 sulle tendenze globali nella libertà di espressione e sullo sviluppo dei media. In aumento l’autocensura tra i giornalisti (+63% negli ultimi 10 anni).
“La libertà di espressione e di informazione non è un’opzione: è la condizione stessa per una pace duratura. Di fronte al declino storico, dobbiamo agire insieme per proteggere e difendere il diritto di tutti a pensare, scrivere e informare” ha dichiarato, commentando i risultati del rapporto, il nuovo direttore dell’Unesco, Khaled El-Enany che ha preso il posto di Audrey Azoulay. Tra il 2022 e il 2025, sono stati 186 i giornalisti uccisi mentre coprivano guerre e zone di conflitto, con un aumento del 67% rispetto al periodo precedente (2018-2021). Solo nel 2025, sono stati 93 i giornalisti uccisi, 60 dei quali in zone di conflitto, e la maggior parte dei responsabili di questi crimini rimane impunita. Inoltre il rapporto rileva che i giornalisti sono sempre più vittime di minacce che li costringono a fuggire dalle loro case: dal 2018, più di 900 giornalisti in America Latina e nei Caraibi sono stati costretti all’esilio. Particolare rischio corrono ora i giornalisti ambientali, in aumento anche le molestie online contro le donne giornaliste.
Il rapporto sulle tendenze mondiali nella libertà di espressione, pubblicato ogni quattro anni dall’Unesco, registra due aspetti positivi: tra il 2020 e il 2025, 1,5 miliardi di persone hanno ottenuto accesso ai social e alle piattaforme di messaggistica, ampliando le opportunità di partecipazione civica. Inoltre, il giornalismo investigativo ha guadagnato slancio, portando a un aumento del numero di grandi indagini transfrontaliere.
CULTURE E SOCIETÀ
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2025-12-18T08:00:00.0000000Z
2025-12-18T08:00:00.0000000Z
https://epaper.laregione.ch/article/282059103340143
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